Nel 1900 nasceva a Colico, un paesino dell’alto lago di Como, Giuseppe Canclini. Giovane dalla mente vivace fu mandato in seminario per poter studiare, come era consuetudine per i ragazzi non abbienti di inizio secolo scorso. Giuseppe mostrò fin da subito una creatività ed una intraprendenza innata: amante della musica, sapeva suonare sia la fisarmonica sia il pianoforte ed era appassionato di caccia e di tiro al piattello; da sottolineare anche la conoscenza della lingua inglese, che, in quegli anni, era una competenza di pochi! Iniziò frequentando un corso da meccanico tessile in Feltrinelli, ma fondamentale fu l’esperienza presso l’azienda Omita di Albate; azienda di spicco nel nord Italia per la costruzione di macchine tessili. Qui imparò a costruire i primi telai a navetta. Consapevole delle proprie capacità tecniche e grazie allo spirito intraprendente decise di mettersi in proprio nel 1925 a soli venticinque anni, fondando la Canclini.
Inizialmente aveva un capannone a Caccivio, in affitto da suo suocero, dove assemblava i telai per tessere la seta e dove ordiva i filati che poi dava a domicilio alle tessitrici del paese. Una volta rientrati in sede i greggi venivano controllati e mandati a finire nelle migliori tintorie di Como. Si contavano già all’epoca circa quaranta telai. I prodotti trattati erano tessuti di seta per confezionare intimo per signora; le bellissime parure erano comprate soprattutto dai clienti toscani. Firenze era il mercato principale in quegli anni, con clienti come Macora e Schimtz & Lombard.
Uomo all’avanguardia quale era, capì fin d’allora l’importanza della qualità della materia prima. Volendo controllare tutta la filiera tessile, intraprese diverse strade sia in Sud America che in sud Italia per vedere se era possibile coltivare in proprio i gelsi ed allevare i bachi da seta; tali viaggi non riuscirono a portare a termine l’ambizioso progetto, ma sicuramente possono essere considerati precursori della società moderna e globalizzata.
Anche il periodo della guerra fu prolifico per la Canclini, in quanto, con astuzia e maestria, riuscì a convertire il proprio prodotto producendo tessuti di seta per confezionare paracaduti. Articolo dalle difficili note tecniche, soprattutto poiché non vi erano ancora le fibre man made, veniva tessuto con ugual numero di trame e orditi: così risultava abbastanza compatto da resistere all’atmosfera senza far passare l’aria. Questo permise alla Canclini di affermarsi sul mercato anche in un periodo così critico come gli anni ‘40.
Dopo la guerra, nel decennio 55-65, entrarono in azienda anche i figli Vittorio e Giancarlo. Vittorio si occupò da subito della parte tecnico-creativa, mentre Giancarlo seguiva la parte più commerciale e amministrativa, i cui uffici vennero aperti proprio in questi anni a Como.
Da ricordare i foulard di seta che resero Como famosa in tutto il mondo, ma anche le storiche vestaglie jacquard che da sempre rappresentavano il DNA Canclini. Con orgoglio e un pizzico di nostalgia si possono ricordare i quadri con riga raso per foulard che furono venduti molto bene su tutto il mercato italiano: da diversi converter a Como, alla già affermata Firenze, fino ad arrivare agli emergenti sarti napoletani. Tra i nomi più importanti si poteva ricordare Novelli.
L’articolo di punta di quegli anni però, era la tela seta per camiceria, che gli permise di effettuare le prime esportazioni anche all’estero: in Germania, Francia, e in particolar modo in Danimarca. La stretta collaborazione tra Vittorio, Giancarlo e gli agenti commerciali danesi fu indispensabile per instaurare un rapporto lavorativo rilevante.
All’inizio degli anni ’60 fu costruito il nuovo stabilimento, ancora oggi utilizzato come magazzino, e nacque la prima tessitura vera e propria: i telai non erano più affidati a tessitrici esterne, ma tutto veniva lavorato in sede, a Lurate Caccivio. Era presente sia l’orditura che la tessitura con telai a navetta, jacquard e con i primi telai a pinza della Saurer.
Intorno agli anni Settanta vennero spostati gli uffici commerciali e amministrativi da Como a Lurate Caccivio, formando una sede unica con la parte produttiva.
Fu intorno al 1975 che l’azienda decise di lavorare tessuti per camiceria di cotone, e non più di seta. Fu una scelta dettata dall’istinto, dalla voglia di diversificarsi per spiccare in un mercato fiorente, ma affollato, tipico della seta comasca. Furono convertiti i telai in macchinari per il cotone, sia a navetta che jacquard; in questo periodo tutte le aziende compravano gli stessi telai, la competitività era molto alta e solamente estro, capacità imprenditoriale e dedizione potevano rendere un’azienda leader rispetto alle concorrenti. E la scelta di passare ai tessuti di cotone si rivelò vincente: l’azienda iniziò a partecipare alle diverse fiere di settore come “Interstof” di Francoforte, Premiere Vision di Parigi o la più vicina Moda In di Milano. Tra i principali clienti si possono ricordare Cassera e Cinquini, entrambi di Bergamo.
Il mercato stava indubbiamente cambiando, le esportazioni diventavano importanti anche in altre nazioni europee, i clienti cercavano qualcosa di nuovo e il modo di presentare i tessuti doveva sicuramente cambiare. Quando entrò in azienda anche Mauro Canclini, figlio di Vittorio, iniziarono a presentare le prime collezioni, così come le conosciamo oggi.
All’inizio degli anni Novanta infatti, avvenne il secondo avvicendamento generazionale, con l’arrivo in azienda di Simone e Mauro. In questi anni la Canclini estese la propria presenza in tutto il mondo, acquisì una rete vendita internazionale: guadagnando fiducia, credibilità e notorietà, diventò per molti clienti il punto di riferimento per i tessuti per camiceria di pregio. Tutt’oggi annovera designer ammirati in tutto il mondo, prestigiosi marchi di abbigliamento e storici sarti che perpetuano la raffinata arte della sartoria maschile su misura. Tra questi, per citarne alcuni Alfred Dunhill, Aquascutum, Hugo Boss, Brioni, Christian Dior, Ermenegildo Zegna, Eton, Etro, Hackett, Hermes, Isetan, Polo Ralph Lauren, Prada, Sand. Le vendite all’estero rappresentano circa tre quarti del fatturato e la clientela è presente in oltre cento nazioni. Circa un quinto di quest’ultimo viene dedicato agli investimenti. Oltre alla ricerca delle nuove tendenze e alla sperimentazione di moderni processi e tecnologie, viene data estrema importanza alla scelta delle materie prime, ai cotoni migliori, ai titoli di filato più fini al mondo. Anche un rapporto qualità prezzo riconosciuto e apprezzato dai più illustri operatori del settore, è risultato premiante: in questi anni di importanti cambiamenti infatti, Canclini ha rinsaldato partnership storiche e ha, al contempo, acquisito nuovi clienti, che cercavano partner affidabili.
L’innata passione della Canclini per il lavoro, il dinamismo, la creatività e la continua innovazione hanno permesso di concretizzare un sogno, ovvero essere punto di riferimento in qualità, stile, servizio, ricerca e innovazione nella produzione di tessuti italiani per camiceria. Canclini si prefigge per il futuro un’ancora maggiore apertura verso il mercato e le richieste della clientela, ponendosi come garante di qualità e stile, il tutto combinando ricerca, tecnologica d’avanguardia ed esperienza decennale.